Valter Longo ha dedicato tutta la sua carriera alla ricerca e alla sperimentazione di terapie anti-invecchiamento. Nel suo primo libro “La Dieta della Longevità”, i cui proventi sono stati devoluti interamente alla ricerca, lo scienziato ripercorre, passo dopo passo, gli studi che hanno portato all’ideazione di quelle che oggi sono conosciute come la Dieta della Longevità e la Dieta Mima Digiuno.
Alla luce delle scoperte fatte, che invitano a una corretta educazione alimentare, nasce ProLon il kit clinicamente testato per la rigenerazione cellulare e la longevità!
La Dieta della Longevità
L’intento era quello di trovare un metodo che potesse rivelarsi una strategia integrativa alle cure standard e, dunque, che aprisse nuove prospettive per migliorare le terapie già esistenti.
Così il prof.re Valter Longo, Direttore dell’Istituto sulla Longevità all’ USC di Los Angeles e dell’Istituto di oncologia presso l’IFOM di Milano, ha fatto dell’alimentazione uno strumento vantaggioso e alternativo che potrebbe fare la differenza per i pazienti.
La Dieta della Longevità, poggia le sue basi su 5 discipline che avvalorano l’evidenza scientifica del programma. L’uso di queste 5 aree di ricerca ha contribuito a una valida selezione di nutrienti per identificare quelli positivi e quelli negativi per la nostra salute.
Dunque, si propone come un vero e proprio stile di vita, da adottare 365 giorni l’anno.
Potremmo definirla come una rivisitazione della classica dieta mediterranea dei nostri nonni. Un’alimentazione “povera” che predilige il consumo di cibi prevalentemente vegetali e povera di proteine animali.
Studi epidemiologici dimostrano come, seguendo la tradizione alimentare dei nostri centenari fatta di semplicità, sia possibile curare il proprio corpo.
Scopriamone alcuni aspetti!
Sembrerebbe assomigliare a una dieta vegana ma in realtà così non è!
La Dieta della Longevità, infatti, prevede l’aggiunta del pesce 2/3 volte a settimana e qualche uovo per garantire l’apporto di tutti gli amminoacidi di cui si ha bisogno.
Secondo lo scienziato una dieta interamente vegana potrebbe non garantire al nostro organismo tutti i nutrienti necessari e non sempre portare a risultati positivi. La preoccupazione è che, a lungo andare, questa possa invece comportare malnutrizioni.
Le proteine animali, quelle della carne rossa, sono totalmente escluse in quanto causa di crescita dell’ormone Igf-1, che promuove l’invecchiamento e, dunque, l’insorgenza di diverse malattie collegate all’avanzare dell’età.
Il cibo è inteso come un insieme di molecole atte ad accelerare o ridurre l’invecchiamento delle cellule. Mangiare bene è importante e la stessa importanza richiede la scelta di cosa mettere nel proprio piatto, una scelta che dovrebbe essere concepita come una missione il cui fine è il raggiungimento della longevità.
L’importanza dell’attività fisica!
Molte cose che mangiamo hanno un’influenza determinante sul nostro aspetto e sul nostro benessere psico-fisico ma, allo stesso tempo, uno stile di vita sedentario è considerato uno dei fattori principali per la crescita del grasso addominale e per lo sviluppo di malattie cardiovascolari.
L’attività fisica è un altro mezzo di prevenzione. Longo spiega che, se praticata in modo regolare, potrebbe favorire i processi di rigenerazione del nostro organismo.
In collaborazione con l’università di Verona, aggiunge, partirà uno studio sulla forza muscolare con degli atleti non professionisti. L’idea è che la forza muscolare possa aumentare indipendentemente da un aumento della massa muscolare.
Una ricetta per vivere fino a 110 anni, dunque, esiste…e la cosa più sorprendente sapete qual è? Che si può essere longevi e in salute!
Articolo a cura di:
Francesca Florenzo