L’ obesità sta diventando un problema sociale importante. L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS ) riconosce l’obesità come una tra le più grandi sfide per la salute pubblica del XXI secolo.
Dal 1975 a oggi dati statistici ed epidemiologici, mostrano come questo fenomeno stia prendendo sempre più piede anche negli adolescenti.
Un dato allarmante che si traduce nella ricerca di un’azione congiunta: contrastare la crescita dell’obesità sensibilizzando la popolazione.
Per quanto la genetica possa incidere, la causa principale dell’obesità è lo scorretto stile di vita e una dieta inadeguata.
Con il passare degli anni, infatti, si è perso il concetto di una corretta cultura alimentare.
Soprattutto tra i giovani, forse a causa della mancanza di un’adeguata informazione (che dovrebbe partire anche dal privato), ma anche di modelli alimentari che la società moderna ci propone, è sempre più diffusa la tendenza a “mangiare male”.
Ma quali sono i rischi associati all’obesità?
Nonostante in Italia non sia riconosciuta come malattia, l’obesità è una condizione che può portare all’insorgenza di gravi patologie come:
- Diabete
- Problemi alle ossa e alle articolazioni
- Ipertensione e problemi cardiovascolari
- Apnee notturne
- Problemi respiratori
- Cancro, tra cui quello del colon, dell’esofago, dell’endometrio, dei reni, del pancreas e della tiroide
- Sindrome metabolica
Il ruolo fondamentale delle strategie alimentari:
L’Italia è in prima fila nella prevenzione proponendo, con la dieta mediterranea, un equilibrato modello di alimentazione.
A sostenere che l’alimentazione è uno dei fattori che incidono maggiormente sulla nostra salute, è anche il prof.re Valter Longo, scienziato italiano, che ha incentrato i suoi studi e le sue ricerche proprio su questo stretto connubio.
Secondo Longo, infatti, il cibo rappresenta il migliore alleato per vivere più a lungo ed in salute. Molti dei suoi progetti scientifici hanno, come finalità, l’idea di trovare una terapia per malattie che affliggono le persone, tra cui anche l’obesità.
Lo scienziato ha realizzato un programma che, oltre ad adottare comportamenti alimentari sani, portasse anche alla diminuzione del pericolo di insorgenza di varie malattie che colpiscono il nostro organismo.
Come combattere l’obesità
La Dieta Mima Digiuno di ProLon® e la Dieta della Longevità rappresentano proprio quel programma, frutto di 20 anni di ricerca.
La prima è una restrizione calorica controllata e sicura della durata di 5 giorni, la cui assunzione e ciclicità, per i pazienti affetti da una qualsivoglia patologia, deve essere stabilita da un medico, con effetti riparatori e rigeneratori per il nostro organismo.
La seconda la potremmo definire una dieta di mantenimento da adottare come stile di vita che privilegia vegetali, oli buoni, cereali e pesce.
« Non c’è bisogno di andare lontano per imbattersi in persone che soffrono di obesità, diabete e disturbi cardiaci. Ho aiutato una persona obesa che per 15 anni aveva provato di tutto per perdere peso partendo dai suoi malsani 111 kg. Vista la sua condizione di rischio di insorgenza di diabete, gli proposi di intraprendere 4 cicli consecutivi di Dieta Mima Digiuno per tre settimane sotto stretto controllo mio e del suo medico. Questa strategia funzionò. Egli perse 14 Kg, molti dei quali di grasso addominale, acquisendo in cambio energia e benessere. A distanza di un anno, non solo mantiene il peso, ma continua a perderne, e sostiene che la DMD, lo ha portato a cambiare di propria iniziativa il modo in cui mangia» – Dal libro “La Dieta Della Longevità”.
Tuttavia, modificare le abitudini alimentari è solo un passo!
Un altro importante fattore che incide sui rischi che l’obesità comporta è anche uno stile di vita sedentario. Un’adeguata attività fisica rappresenta, insieme a una dieta corretta, uno degli strumenti di prevenzione e/o trattamento di molte patologie.
Cosa aspettiamo allora a modificare le nostre abitudini per combattere quella che a tutti gli effetti può essere considerata una malattia?
Articolo a cura di:
Francesca Florenzo