In Italia il numero di persone affette da malattie reumatiche è sempre più in crescita: 7 donne su 10 ne soffrono e 5 uomini su 10 presentano questo problema.

La definizione di “malattie reumatiche” raggruppa una vasta gamma di patologie.

Nonostante presentino caratteristiche molto simili tra loro, come la tendenza a interessare le articolazioni, la cartilagine e i muscoli, i sintomi con cui si manifestano sono ben diversi e, dunque, diversa sarà anche la prognosi e la cura.

Vi sono differenti tipologie di articolazioni all’interno del nostro corpo. Queste si distinguono in mobili, le quali consentono il movimento (ad es. spalla e ginocchio); semimobili che consentono solo alcuni movimenti (ad es. la colonna vertebrale) e fisse, la cui funzione è solo quella di connessione delle ossa (ad es. bacino e cranio).

Quando queste sono compromesse si determina un peggioramento della qualità della vita. In particolare, ci sono forme di malattie reumatiche più gravi che portano allo sviluppo di processi infiammatori cronici, deformando le articolazioni e rendendo ancora più difficile le più semplici attività quotidiane.

Oggi parleremo delle più diffuse malattie reumatiche: l’artrosi e l’artrite reumatoide.

Artrosi cos’è – Quali sono le cause?

L’artrosi è una malattia reumatica degenerativa, correlata a quello che è il fenomeno naturale dell’invecchiamento e, infatti, si manifesta principalmente nei soggetti con un’età superiore ai 40 anni ed è accentuata nelle persone più anziane.

L’artrosi colpisce maggiormente le grosse articolazioni come la colonna vertebrale, l’anca, il ginocchio, le dita delle mani e dei piedi.

Con il processo degenerativo dell’artrosi si assiste a un assottigliamento della cartilagine protettiva, un materiale elastico che consente all’articolazione di muoversi in modo fluido fungendo anche da ammortizzatore tra le ossa. Ciò comporta dolore e rigidità nel movimento e perdita muscolare intorno all’articolazione colpita.

Vediamo alcuni fattori di rischio per l’artrosi:

  • L’età: come già detto, con il progredire degli anni è più facile avere alterazioni delle articolazioni
  • Il peso: il peso eccessivo può essere un fattore di rischio. Le persone obese e/o in sovrappeso sono più esposte a questa tipologia di malattia reumatica
  • La genetica: alcune persone ereditano la tendenza a sviluppare l’artrosi

Artrite reumatoide cos’è – I sintomi

L’artrite reumatoide è una patologia infiammatoria cronica di origine autoimmune che, a differenza dell’artrosi, può manifestarsi anche in età giovanile. Interessa maggiormente le piccole articolazioni, ma può arrivare a colpire anche organi interni. Il suo decorso, dunque, può spaziare da lieve a grave.

Una diagnosi precoce è molto importante soprattutto nelle forme infiammatorie e in quelle autoimmuni. Fondamentale è anche l’appropriatezza delle terapie. Nelle forme infiammatorie il processo parte dall’interno. Quando ciò avviene il sistema immunitario è disorientato e aggredisce se stesso, producendo sostanze che attaccano le strutture articolari, dalle cartilagini ai tessuti.

Sembra che tra le cause di una patologia così gravosa, vi sia lo zampino della genetica, sebbene ancora non tutta l’eziologia sia stata chiarita.

Quali sono i sintomi? Vediamone alcuni!

  • Rigidità e perdita di funzionalità delle articolazioni
  • Stanchezza
  • Episodi febbrili e perdita di energia
  • Infiammazione
  • Arrossamento

Alimentazione nelle malattie reumatiche. Troppo importante per essere trascurata!

Da anni medici e ricercatori studiano l’influenza che alcune strategie alimentari possono avere sulle malattie reumatiche. Ci sono, infatti, alcuni alimenti che possono infiammare e accentuare il dolore e altri, invece, capaci di diminuire il grado di infiammazione generale e migliorare funzionalità e benessere nei pazienti.

Da evitare i cibi più infiammatori:

  • Mais
  • Caffè
  • Latticini
  • Carni rosse
  • Fritture
  • Consumo eccessivo di sale

Da preferire

  • Legumi
  • Mandorle e frutta secca
  • Pesce (gli omega 3 hanno un ruolo rilevante anti-aging e antinfiammatorio )
  • Olio extra vergine di oliva
  • Riso integrale e cereali integrali
  • Verdure di stagione biologiche
  • Cetriolo (ha un’azione antinfiammatoria e decongestionante)
  • Fragole (contengono acido acetilsalicilico, che riattiva le difese immunitarie)

Dieta ipocalorica: la Dieta Mima Digiuno nelle malattie reumatiche

Il prof.re Longo sostiene che una dieta ipocalorica potrebbe essere efficace come aiuto nella terapia di malattie di questo tipo. Affinché gli effetti terapeutici si mantengano, è raccomandabile seguire un regime alimentare bilanciato prevalentemente vegetariano. Una soluzione? Potrebbe essere la Dieta della Longevità.

Il regime alimentare ipocalorico della Dieta Mima Digiuno è stato applicato a pazienti affetti anche da altre malattie autoimmuni, che presentavano alti livelli di infiammazione misurato con il valore della PCR.

Lo sapevate che la Dieta Mima Digiuno ha anche un effetto anti-aging e anti infiammazione?

Il risultato è stato un notevole miglioramento del grado di infiammazione. La strategia ideale sarebbe quella di adottare una dieta mima digiuno, previo consulto con il proprio medico reumatologo. Precedenti studi sull’artrite reumatoide hanno, inoltre, dimostrato una variazione dell’applicazione della DMD. Sembra che seguire Prolon per un periodo prolungato di 7-10 giorni, anziché dei semplici 5, risulti molto più efficace per ridurre l’infiammazione e agire contro l’invecchiamento.

Articolo a cura di:

Francesca Florenzo