Si chiama Siraitia grosvenorii, appartiene alla famiglia delle Cucurbitaceae come la zucca e il cocomero, ed è originario della Cina meridionale. Stiamo parlando del monk fruit, ovvero il “frutto del monaco”.
Utilizzato in Cina come rimedio per la tosse da centinaia di anni, negli anni ’90 il monk fruit (un frutto verde e rotondo dall’aspetto simile al melone) è entrato a far parte dell’elenco dei dolcificanti per alimenti ammessi dalla China Food and Drug Administration; nel 1996 è stato anche approvato come sostituto dei dolcificanti negli alimenti per i pazienti con obesità e diabete. Per questo, sembrerebbe che il monk fruit abbia le potenzialità per diventare il nuovo dolcificante a basso contenuto calorico e senza zuccheri del futuro. Ma cosa sappiamo a riguardo?
Sebbene sia un prodotto a basso contenuto calorico, il monk fruit ha un elevato potere dolcificante e questo lo rende ideale per i pazienti con diabete. Per questo è sempre più al centro dell’attenzione di ricerca scientifica e attenzione commerciale.
Ad alcuni suoi composti, estratti a seguito di purificazione, sono state attribuite varie attività biologiche tra le quali quella antiossidante, epatoprotettiva, ipoglicemica, immunologica e antinfiammatoria.
Nonostante ciò, servono più studi a riguardo soprattutto per chiarire gli effetti in relazione alle dosi di consumo, le eventuali applicazioni cliniche, eventuali effetti avversi e la tossicità. Che S. grosvenorii sia il nuovo dolcificante del futuro? Staremo a vedere.
Gong, X., Chen, N., Ren, K., Jia, J., Wei, K., Zhang, L., … & Li, M. (2019). The Fruits of Siraitia grosvenorii: A Review of a Chinese Food-Medicine. Frontiers in Pharmacology, 10.
Fonte: https://www.nutrimi.it/monk-fruit-il-dolcificante-del-futuro/